E dopo la violenza e la morte? Per una pedagogia della riconciliazione
DOI:
https://doi.org/10.53136/979122180072213Parole chiave:
Trauma adolescenziale e infantile, orfani di femminicidio, competenza educativa, progettazione esistenziale, pedagogia del luttoAbstract
Tra le tante guerre a cui la nostra vita è sottoposta c’è una forma di guerra che si consuma nel silenzio collettivo, ma che causa un numero di vittime – dirette e indirette – quasi tutti i giorni: il femminicidio. Una morte violenta, traumatica, che dirompe e lacera la vita dei figli e delle figlie e che richiede un intervento multiprofessionale per contenere il rischio dello sviluppo di gravi psicopatologie. A fianco delle altre professioni che intervengono con metodo clini- co sul trauma, un ruolo fondamentale lo svolge l’approccio pedagogico al lutto, sia per accompagnare il bambino/a o l’adolescente verso una nuova riprogettazione della propria esistenza, sia per riattivare processi di resilienza e consentire una riappacificazione con la vita. Una capacità pedagogica che sappia creare quel processo di ricostruzione proprio dell’arte del Kintsugi e offra la possibilità di un nuovo futuro di serenità.
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Copyright (c) 2022 Maria Rita Mancaniello (Autore)
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