Reading emotions. Marie-AudeMurail’s stories as salvific narration
DOI:
https://doi.org/10.53136/97912218080877Parole chiave:
letteratura per l'infanzia, pedagogia delle emozioni, narrazione, cura, Marie-Aude MurailAbstract
Narratrice nota e pluripremiata, Marie-Aude Murail da circa quarant’anni incontra i suoi lettori, sperimentando sul campo che la letteratura per l’infanzia e per ragazzi costituisce una via d’accesso privilegiata alle emozioni e ai possibili conflitti presenti nell’attuale cultura europea, come pure a rilevanti tematiche della nostra contemporaneità. Murail scrive e pubblica romanzi per ragazze e ragazzi (Gramantieri, 2016; Chérer, 2011; Filograsso, 2015; Trisciuzzi, 2016, Trisciuzzi 2018), storie di formazione – Bildungsroman (Moretti, 1986; Lopez, 2011; Bernardi, 2011; Trisciuzzi, 2014) che narrano, con ironia ed autenticità, i legami familiari, l’adozione, la sessualità, la violenza sulle donne, l’aborto, la malattia, la morte, perché, come afferma lei stessa “i giovani lettori non vogliono essere protetti, servono l’onestà di non nascondere le cose e la volontà di lasciare un po’ di speranza” (Murail, 2016). La scrittrice raccontando storie di bambini e giovani adulti che trovano il coraggio di seguire i propri sogni e ambizioni, i propri sentimenti
e desideri, di aprirsi e dare ascolto alle loro emozioni, senza arrendersi a soluzioni standardizzate, rifiutandosi di uniformarsi anche ponendosi contro le aspettative familiari e sociali, permette ai suoi romanzi, considerati ormai crossover e perciò per tutte le età, una “narrazione medica”, una soluzione narrativa salvifica alle ferite della vita.
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